Il Rosmarino
Il rosmarino (Rosmarinus officinalis, L., 1753) è un arbusto appartenente alla famiglia delle Lamiaceae.
Originario dell’Europa, Asia e Africa, è ora spontaneo nell’area mediterranea nelle zone litoranee, garighe, macchia mediterranea, dirupi sassosi e assolati dell’entroterra, dal livello del mare fino alla zona collinare, ma si è acclimatato anche nella zona dei laghi prealpini e nella Pianura Padana nei luoghi sassosi e collinari. È noto in Italia anche col nome volgare di Ramerino o Ramerrino; il nome del genere deriva dalle parole latine ros (rugiada) e maris (del mare)
Morfologia
Pianta arbustiva che raggiunge altezze di 50–300 cm, con radici profonde, fibrose e resistenti, ancoranti; ha fusti legnosi di colore marrone chiaro, prostrati ascendenti o eretti, molto ramificati, i giovani rami pelosi di colore grigio-verde sono a sezione quadrangolare
Le foglie, persistenti e coriacee, sono lunghe 2–3 cm e larghe 1–3 mm, sessili, opposte, lineari-lanceolate addensate numerosissime sui rametti; di colore verde cupo lucente sulla pagina superiore e biancastre su quella inferiore per la presenza di peluria bianca; hanno i margini leggermente revoluti; ricche di ghiandole oleifere.
I fiori ermafroditi sono sessili e piccoli, riuniti in brevi grappoli all’ascella di foglie fiorifere sovrapposte, formanti lunghi spicastri allungati, bratteati e fogliosi, con fioritura da marzo ad ottobre, nelle posizioni più riparate ad intermittenza tutto l’anno.
Ogni fiore possiede un calice campanulato, tomentoso con labbro superiore tridentato e quello inferiore bifido; la corolla di colore lilla-indaco, azzurro-violacea o, più raramente, bianca o azzurro pallido, è bilabiata con un leggero rigonfiamento in corrispondenza della fauce; il labbro superiore è bilobo, quello inferiore trilobo, con il lobo mediano più grande di quelli laterali ed a forma di cucchiaio con il margine ondulato; gli stami sono solo due con filamenti muniti di un piccolo dente alla base ed inseriti in corrispondenza della fauce della corolla; l’ovario è unico, supero e quadripartito.
L’Origano
L’origano (Origanum, L. 1753) è un genere di piante aromatiche, erbacee o sub-arbustive, appartenente alla famiglia delle Lamiaceae e comprendente circa 45-50 specie originarie soprattutto del bacino del Mediterraneo. Le due specie più conosciute ed utilizzate sono l’origano (Origanum vulgare) e la maggiorana (Origanum majorana).
L’origano è una delle erbe aromatiche più utilizzate nella cucina mediterranea in virtù del suo intenso e stimolante profumo. Si usa in innumerevoli preparazioni su carni e su pesce, nelle insalate e nella pizza. Le cucine dell’Italia meridionale e della Sicilia ne fanno grande uso.
L’Origano è anche un buon repellente per le formiche: basta cospargerlo nei luoghi frequentati e ricordarsi di sostituirlo spesso per tenerle lontane.
Nel linguaggio dei fiori l’Origano da sempre è stata considerata una pianta che dà sollievo, conforto e salute Delle piante di Origanum si nutrono le larve di alcuni lepidotteri, come ad esempio Coleophora albitarsella.
L’origano non è importante solo per il suo utilizzo in cucina ma anche per le sue numerose proprietà terapeutiche. I suoi principi attivi sono principalmente i fenoli Timolo e Carvacrolo oltre a grassi, proteine, sali minerali, vitamine e carboidrati.
Le sue proprietà terapeutiche sono: antalgico, antisettico, analgesico, antispasmodico, espettorante, stomachico e tonico. Il suo olio essenziale è molto utilizzato nell’aromaterapia. I suoi infusi sono consigliati contro la tosse, le emicranie, i disturbi digestivi e i dolori di natura reumatica svolgendo una funzione antinfiammatoria.
La Menta
La menta (genere Mentha) è una pianta erbacea perenne, stolonifera, fortemente aromatica,dal tipico sapore pungente e piccante, che appartiene alla famiglia delle Labiate (Lamiaceae). Cresce in modo massiccio in tutta Europa, in Asia e in Africa e predilige sia le posizioni in pieno sole che la mezza ombra, ma può resistere anche a basse temperature. Molto conosciuta già dal tempo degli Egizi e dei Romani, veniva usata da Galeno come pianta medicinale
Coltivazione
Di facile coltivazione, predilige una zona poco ombrosa e umida.
La moltiplicazione avviene per talea, oppure per divisione dei cespi, a fine settembre. Alla base della pianta si formano degli “stoloni” da cui hanno origine nuovi germogli che verranno usati per rinnovare le colture. Se coltivata in zone di scarsa umidità, la pianta guadagnerà in ricchezza di essenza ma perderà in sviluppo.
La pianta della menta è facilmente attaccata da funghi parassiti (Puccinia menthae); i suoi steli e le foglie si riempiono di rigonfiamenti e puntini rossastri che poi si evolvono in macchioline nerastre, le piante infette vanno eliminate e bruciate. Viene, inoltre, attaccata dalle lumache che ne sono ghiotte.
La raccolta della menta viene fatta quando la pianta è completamente fiorita e portata nelle apposite distillerie, mentre per uso domestico viene essiccata in luogo fresco e arieggiato.
La Malva
La malva (Malva sylvestris) è una pianta appartenente alla famiglia delle Malvaceae e originaria probabilmente del Nordafrica. Grazie alle sue proprietà emollienti e antinfiammatorie, la malva è utile contro la tosse, ma anche per regolare la funzione dell’intestino..
Proprietà della malva
I fiori e in particolare le foglie della malva sono ricche di mucillagini,che conferiscono alla pianta proprietà emollienti eantinfiammatorie per tutti i tessuti molli del corpo. Questi principi attivi agiscono rivestendo le mucose con uno strato vischioso che le proteggono da agenti irritanti.
Per questo motivo, l’uso della malva è indicato contro la tosse, nelle forme catarrali delle prime vie aeree; per idratare, sfiammare il colon e depurare l’intestino, e per regolarne le funzioni, grazie alla sua dolce azione lassativa, dovuta alla capacità delle mucillaggini di formare una sorta di gel, che agisce meccanicamente sulle feci e quindi agevolandone l’eliminazione.
Il trattamento della stitichezza con la malva risulta non irritante e non violento, per cui è indicato in gravidanza, per bambini e per gli anziani. Inoltre contribuisce a guarire vaginiti, faringiti e tutte le irritazioni del cavo orale, come ascessi, gengiviti e stomatiti
La Maggiorana
La maggiorana (chiamata in alcune regioni anche Persia) è una specie del genere Origanum, nativa dell’Europa e delle regioni centrali e meridionali dell’Asia. Nei climi più caldi cresce fino a circa 1000 metri s.l.m. È la specie che viene impiegata come aromatica in cucina e si distingue dall’Origanum vulgare per l’odore ed il gusto più delicato.
È un’erba perenne nelle regioni di appartenenza (Africa del Nord e Asia centrale), altrove annuale non sopravvivendo a temperature invernali troppo rigide, legnosa alla base, con fusti eretti alti 25-90 cm.
Le foglie sono piccole, opposte, picciolate, dotate di leggera peluria, verdi su ambo facce, intere e a margine liscio.
I fiori sono bianco rosati, odorosi, ascellate da brattee concave. La fioritura avviene nei mesi più caldi.
La maggiorana è un importante spezia nella tradizione culinaria italiana e greca. Le foglie sono la parte commestibile della pianta.
È anche un’erba molto ricca di vitamina C, di oli essenziali, tannini e acido rosmarinico pertanto è molto usata in erboristeria, in aromaterapia ed anche nell’industria cosmetica. È indicata nella cura dell’emicrania
La Lavanda
La lavanda (Lavandula angustifolia) è una pianta della famiglia delle Lamiaceae. Grazie alle proprietà dei suoi oli essenziali, la lavanda è utile per mal di testa, insonnia, tosse e punture di insetto. Scopriamola meglio.
Proprietà della lavanda
I fiori della lavanda sono utilizzati in fitoterapia per le numerose proprietà dovute alla presenza dell’olio essenziale (linalolo, acetato di linalile, limonene, cineolo, canfora, alfa-terpineolo, beta-ocimene), tannini, acido ursolico, flavonoidi e sostanze amare. Questi principi attivi conferiscono alla pianta azione sedativa e calmante sul sistema nervoso, da utilizzare in caso di ansia, agitazione, nervosismo, mal di testa e stress e insonnia.
La lavanda svolge anche un’azione balsamica sulle vie respiratorie per questo è impiegata efficacemente nel trattamento di tutte le malattie da raffreddamento: influenza, tosse, raffreddore e catarro.
Inoltre la pianta, limitando la formazione e soprattutto il ristagno di gas a livello gastro-intestinale, possiede proprietà carminative e antispasmodiche in quanto calma dolori e gli spasmi addominali e aiuta a distendere la muscolatura del ventre
La lavanda è un calmante nervino e antispasmodico molto usato nella causa delle vertigini, delle emicranie e dei dolori nervosi di testa.
Per uso esterno vanta proprietà detergenti, antinfiammatorie, analgesiche, antibatteriche, cicatrizzanti e decongestionanti. La pianta è utilizzata per detergere ferite e piaghe; per alleviare il prurito e le punture di insetti; e per ridurre le irritazioni del cavo orale. In ambito cosmetologico viene usata l’olio essenziale di lavanda come profumo.
La Ginestra
Famiglia: FABACEAE
Nome botanico: CYTISUS SCOPARIUS
Nome comune: GINESTRA DEI CARBONAI
Descrizione: Arbusto deciduo con rami eretti esili, alto fino a circa 3 m;. La droga è costituita dalle sommità fiorite essiccate, raccolte subito prima della fioritura.
Foglie: Le foglie sono decidue, stipolatee piccole; sono picciolate (il picciolo è spianato) e trifogliate; quelle superiori sono sessili e semplici. Dimensione dei segmenti laterali: larghezza 4 – 6 mm; lunghezza 10 – 15 mm. Quello centrale è 1/3 maggiore di quelli laterali. La pubescenza è formata da brevi peli ricciuti sui piccioli e sulla pagina inferiore delle foglie..
Fiori I fiori sono profumati e colorati di giallo-oro, sono ermafroditi,pentameri, zigomorfi, eteroclamidati (calice e corolla ben differenziati) e diplostemoni (gli stami sono il doppio dei petali). Dimensione di un singolo fiore: 20 – 25 mm.
Frutto: Il frutto è un legume appiattito, nero, peloso sui bordi di tipodeiscente. Dimensioni del legume: larghezza 10 mm; lunghezza 30 – 50 mm.
Usi: Si riscontra l’uso interno come diuretico ad uso esterno nel trattamento di infiammazioni muscolari, ascessi e gonfiori; i fiori sono impiegati in preparati per capelli, grazie alla loro proprietà di donare brillantezza e luminosità.
Distribuzione: Originario dell’Europa centrale o meridionale; si trova anche in Asia e in Sud Africa.
Lo sapevate che…
Il nome botanico della ginestra odorosa è spartium junceum; il nome scientifico cytisus scoparius deriva dalla tradizione di produrre le scope utilizzando i rami. È detta “ginestra delle scope” o “ginestra dei carbonari”. Dal fusto si ricava una fibra tessile per la produzione di corde e indumenti anche fini. In Spagna le ginestre erano molto apprezzate, oltre che per il loro delicato profumo, per produrre dalla fibra delle radici cordame per navi. Si possono, pertanto, ricavare interessanti prodotti per sostituire la canapa, il lino e la juta; dalla paglia residuata si può ottenere, inoltre, cellulosa di buona qualità.
L’Erica
Famiglia: ERICACEAE
Nome botanico: ERICA ARBOREA L.
Nome comune: ERICA
Descrizione: Ha numerosi rami, anch’essi a portamento quasi sempre eretto. Arbusto o piccolo albero sempreverde, chioma densa e ramificata, rami con disposizione opposta, quelli giovani densamente pubescenti, corteccia dei fusti di colore rossastro. Altezza variabile 1÷6 m
Foglie: Le foglie sono aghiformi, verticillate solitamente a 4, di colore verde-scuro, glabre, lineate di bianco nella parte inferiore, hanno margini revoluti che quasi nascondono la pagina inferiore.
Fiori : I fiori sono piccoli, penduli, molto numerosi, riuniti in ricche infiorescenze terminali, dal colore bianco-crema e profumati. Fioritura: marzo-maggio. I fiori hanno interesse apistico ed officinale.
Distribuzione: È distribuita in Africa settentrionale e centro-orientale, Europa meridionale, e nelle Canarie.
In Italia ha distribuzione peninsulare con popolazioni presenti anche oltre lo spartiacque appenninico; è presente anche nelle isole (tipico elemento della macchia mediterranea
Lo sapevate che………..
Le ramificazioni di eriche legate in fascina sono utilizzate per fare scope e infatti veniva chiamata scopiglia, e un tempo potevano costituire le coperture e le pareti di abitazioni povere e capanni.
La parte inferiore della ceppa, era “cotto” (combustione interrotta) nella carbonaia nel bosco, per ottenere un carbone in grado di sviluppare molto calore. Il carbone da legno d’erica era richiesto nelle officine dei fabbri per la forgiatura del ferro.
Il legno rossiccio di erica arborea è duro e pregiato, ed è il materiale più utilizzato nella costruzione dei fornelli da pipa. La parte utilizzata per ottenere la pipa è quella nodosa della base, in angolo, il cosiddetto “ciocco“.
Il Cisto
Famiglia: CISTACEAE
Nome botanico: CISTUS
Nome comune: CISTO
Descrizione: Il Cisto è un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Cistaceae. Essi sono molto conosciuti per la loro fioritura continuativa e molto generosa. Il loro fusto possiede una forma eretta con ramificazioni, disposte in maniera non ordinata, e la corteccia si presenta liscia nei primi anni di vita e con alcune scanalature brune col passare dell’età. La loro altezza massima è di circa 1 m.
Foglie: Le foglie del Cisto sono lanceolate, ricoperte da un leggero strato di peluria e di un color verde molto acceso.
Fiori : La fioritura avviene tra il mese di aprile e quello di giugno: in questo periodo è possibile ammirare esemplari floreali di color bianco o rosa acceso , particolarmente decorativi. La loro vita è di circa 24 ore, ma si riproducono costantemente. La forma dei fiori si avvicina a quella della rosa selvatica. Il calice degli stessi è formato da sepali liberi in numero di cinque, di forma diversa tra loro; la corolla accoglie cinque petali bianchi con la base gialla. Il cisto, infine, produce frutti ovali che accolgono al loro interno una gran quantità di semi
Distribuzione: Il Cisto è particolarmente sviluppato nell’intero bacino del mediterraneo,dalla Spagna ai Balcani, dall’Italia al Caucaso. E’ presente in maniera massiccia nelle zone baciate dal sole e con elevata aridità. Tali arbusti hanno un’elevata sensibilità alle basse temperature ma non necessitano di terreni molto ricchi, purché siano silicei e con un buon drenaggio.
Lo sapevate che…
E’ pianta mellifera, non di grande quantità, ma di ottima qualità di miele.
La Rosa Canina
Nome Comune: ROSA CANINA
Famiglia: ROSACEAE
Nome botanico: ROSA CANINA L
Descrizione: Arbusto spinoso alto fino a 3 mt, con fusti legnosi privi di peli (glabri), spesso arcuati e pendenti e radici profonde. Nei campi abbandonati la rosa canina è tra i primi a comparire, non ha un aspetto invitante composta da numerose spine, ma è ugualmente una pianta molte utile.
Corteccia: rossa e robusta, arcuata, a base allungata e compressa lateralmente..
Foglie: caudiche, sono composte da 5 – 7 foglioline ovali o ellittiche, con denti sul margine.
Fiori ermafroditi, solitari o abbinati, ascellari, peduncolati con stipole caduche alla base, calice a 5 sepali liberi e acuti; corolla a 5 petali obovati, bianche, peloso-ghiandolosi al margine; mani molto numerosi (circa 50), più lunghi dei petali, con di colore giallo; ovario infero, carpello biloculare con stilo;
Frutto: i suoi frutti (1-2 cm) carnosi e colorati di un rosso vivace (cinorroidi) raggiungono la maturazione nel tardo autunno. Sono una vera e propria aspirina vegetale per la presenza di vitamine C, B1, B2 provitamina A.
Usi: si usano in infusione, che ha proprietà astringenti e diuretici che oltre che antiscorbuto; si raccolgono dopo le prime gelate, si seccano e si allontanano i semi ed i peli, usando solo la parete del ricettacolo dopo averla ridotta in polvere. L’infusione di queste in acqua calda dà una bevanda tipo Tè molto buona.
La marmellata di rosa canina è veramente deliziosa molto nutriente e curativa perché conserva gran parte delle vitamine e una volta era usata contro la tisi polmonare. .
Distribuzione: Originaria dell’Europa meridionale è diffusa in tutte le regioni del Mediterraneo fino all’Asia occidentale, all’Africa settentrionale; in Italia in tutta la fascia costiera, compreso le isole.
Suo habitat sono le boscaglie di faggio, abete, querce e arbusti .
Preferisce suoli abbastanza profondi e moderatamente aridi.
Lo sapevate che………..
Sin dall’antichità era noto l’uso della rosa macerata in olio per profumare e rendere morbida la pelle, ma la fama maggiore era riservata “all’acqua di rose”, una delle prime acque da toilette che poteva essere preparata anche artigianalmente.
Per scopi medicinali sono utili anche le galle, dall’effetto molto astringente, che erano usate per i flussi emorroidari, lo scorbuto, il gozzo e come vermifughe.